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Edifici a energia quasi zero (nZEB): La nuova frontiera della sostenibilità

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    Edifici a energia quasi zero (nZEB): La nuova frontiera della sostenibilità

    Gli edifici a energia quasi zero (nZEB – Nearly Zero Energy Buildings) rappresentano una delle soluzioni più avanzate per ridurre l’impatto ambientale del settore delle costruzioni. Questi edifici sono progettati per consumare pochissima energia, con la gran parte della domanda energetica coperta da fonti rinnovabili prodotte in loco o nelle vicinanze. L’obiettivo degli nZEB è creare strutture che siano altamente efficienti dal punto di vista energetico, riducendo sia i consumi che le emissioni di CO2, contribuendo in maniera decisiva al raggiungimento degli obiettivi climatici fissati dall’Unione Europea.

    Cosa sono gli edifici a energia quasi zero?

    Un edificio a energia quasi zero è un immobile che richiede pochissima energia per funzionare, con una porzione significativa di questa energia fornita da fonti rinnovabili. La direttiva europea 2010/31/UE impone che entro il 2020 (e il 2018 per gli edifici pubblici), tutti i nuovi edifici debbano essere costruiti secondo i criteri nZEB. L’Italia ha recepito questa direttiva, includendo nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) specifiche misure per incentivare la diffusione di questi edifici.

    Caratteristiche principali di un nZEB:

    1. Elevata efficienza energetica: La costruzione di edifici nZEB prevede l’adozione di soluzioni architettoniche e tecnologiche avanzate per ridurre al minimo la dispersione di calore e la necessità di riscaldamento o raffreddamento. L’isolamento termico, i vetri a basso emissivo e la ventilazione meccanica controllata sono elementi essenziali di questi edifici.
    2. Uso di energie rinnovabili: Gli nZEB integrano tecnologie rinnovabili, come pannelli solari fotovoltaici, pompe di calore e impianti eolici su piccola scala. L’energia generata è utilizzata per alimentare l’illuminazione, il riscaldamento, il raffrescamento e altre necessità energetiche dell’edificio.
    3. Materiali innovativi: I materiali utilizzati per la costruzione di edifici nZEB devono garantire un alto livello di isolamento e sostenibilità. Esempi di questi materiali includono nanocompositi isolanti, vetri a controllo solare, e biomateriali che riducono le perdite termiche e contribuiscono a mantenere condizioni climatiche ottimali all’interno dell’edificio?.
    4. Sistemi di gestione energetica: Un edificio a energia quasi zero utilizza sistemi di domotica per monitorare e ottimizzare il consumo energetico in tempo reale. Questi sistemi gestiscono il riscaldamento, la ventilazione, l’illuminazione e gli elettrodomestici, assicurando che l’energia sia utilizzata solo quando necessario e riducendo al minimo gli sprechi.

    I vantaggi degli edifici nZEB

    1. Risparmio energetico e riduzione delle bollette: Grazie all’elevata efficienza energetica e all’uso delle fonti rinnovabili, gli edifici nZEB possono ridurre drasticamente i costi energetici. Gli utenti beneficiano di edifici che richiedono meno energia per essere mantenuti confortevoli, generando così significativi risparmi economici nel lungo periodo.
    2. Minore impatto ambientale: Gli nZEB riducono le emissioni di gas serra, contribuendo in modo significativo alla lotta contro il cambiamento climatico. L’energia rinnovabile e l’efficienza dei consumi diminuiscono la dipendenza dai combustibili fossili, abbassando l’impronta di carbonio dell’edificio.
    3. Comfort abitativo migliorato: Gli edifici a energia quasi zero offrono un ambiente interno più salubre e confortevole. L’ottimizzazione del controllo della temperatura e della ventilazione migliora la qualità dell’aria interna, riducendo problemi come la formazione di muffa e umidità?.

    Sfide e prospettive future

    Nonostante i numerosi vantaggi, la realizzazione di edifici nZEB presenta alcune sfide, in particolare per quanto riguarda i costi iniziali di costruzione. I materiali ad alta efficienza energetica e le tecnologie avanzate, come i sistemi fotovoltaici e i dispositivi di automazione, possono comportare costi più elevati rispetto alle costruzioni tradizionali. Tuttavia, questi costi vengono compensati dai risparmi a lungo termine e dagli incentivi statali, come il Superbonus 110%, che facilita la riqualificazione energetica degli edifici.

    Il futuro degli nZEB è strettamente legato alle politiche climatiche e ai piani di sviluppo urbano. Con l’aumento delle normative europee e nazionali in favore della sostenibilità, si prevede che il mercato degli edifici a energia quasi zero continuerà a crescere, con un’adozione sempre più diffusa delle tecnologie e delle soluzioni che riducono l’impatto ambientale degli edifici.

    Conclusione

    Gli edifici a energia quasi zero sono una soluzione indispensabile per affrontare le sfide del cambiamento climatico e migliorare l’efficienza energetica degli immobili. La loro diffusione è destinata a crescere grazie alle normative europee e agli incentivi statali che promuovono una maggiore sostenibilità nelle costruzioni. Nonostante le difficoltà iniziali legate ai costi di realizzazione, gli nZEB offrono vantaggi economici e ambientali significativi, rendendoli una scelta ideale per il futuro dell’edilizia.

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    Bonus edilizi 2024: Superbonus 2024

    Il Superbonus, noto per la sua maxi-detrazione, è passato dal 110% iniziale a diverse percentuali: 90% fino al 31 dicembre 2023, 70% nel 2024 e 65% dal 2025 fino alla fine dell’anno. Questa detrazione copre interventi di efficientamento energetico e riduzione del rischio sismico, suddivisi in interventi “trainanti” (che permettono l™accesso diretto al Superbonus) e “trainati” (che beneficiano del Superbonus solo se eseguiti insieme ai primi).

    Ecobonus 2024

    L™Ecobonus prevede detrazioni per miglioramenti dell™efficienza energetica degli immobili. Le agevolazioni variano dal 50% al 65% per un massimo di 96.000 euro, ripartite in 10 quote annuali.

    La versione SuperEcobonus, riservata a condomini ed edifici con 2-4 unità immobiliari, prevede una detrazione del 70% nel 2024 e del 65% nel 2025.

    Sismabonus 2024

    Il Sismabonus offre agevolazioni per interventi antisismici, con una detrazione base del 36% e un tetto di spesa di 48.000 euro per unità immobiliare. La percentuale di detrazione varia in base alla classe sismica migliorata, fino a raggiungere l™85% per interventi su condomini che riducono di due classi il rischio sismico.

    Il Supersismabonus, riservato a condomini e edifici con 2-4 unità, copre il 70% delle spese nel 2024 e il 65% nel 2025. È importante notare che il D.L. 39/2024 ha istituito un fondo da 35 milioni di euro per il 2025 destinato agli interventi di riqualificazione su immobili danneggiati da eventi sismici.

    Bonus ristrutturazione 2024

    Il bonus per la ristrutturazione edilizia è stato innalzato al 50% con un tetto di 96.000 euro per il 2024. Per gli interventi di eliminazione delle barriere architettoniche, la detrazione può arrivare fino al 75% delle spese sostenute.

    Bonus mobili 2024

    Questo bonus prevede una detrazione del 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe energetica elevata, collegati a interventi di recupero edilizio. La detrazione è calcolata su un massimo di 5.000 euro per l’anno 2024, ripartita in 10 quote annuali di pari importo.

    Bonus edilizi 2024: Bonus verde

    Il Bonus Verde consente una detrazione del 36% su un massimo di 5.000 euro per unità immobiliare ad uso abitativo per le spese sostenute fino al 2024. Possono beneficiare del bonus i proprietari, i detentori dell™immobile, i comodatari, i locatari, e anche i familiari conviventi e i promissari acquirenti che soddisfano determinate condizioni.

    Cosa cambia con il D.L. 39/2024

    Il D.L. 39/2024 rappresenta una revisione significativa del sistema delle agevolazioni edilizie. Con questo decreto, si pone fine alla fase della moneta fiscale, riportando tutte le agevolazioni su un periodo di ammortamento più esteso, integrato nella dichiarazione dei redditi. Questo cambiamento mira a rendere il sistema delle agevolazioni più sostenibile e a lungo termine, garantendo un supporto continuo ma ridimensionato rispetto al passato.

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