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Le grandi dighe storiche: come l’uomo ha domato l’acqua nei secoli

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Indice

    Le grandi dighe storiche: come l’uomo ha domato l’acqua nei secoli

    Le dighe rappresentano uno degli strumenti più imponenti e affascinanti creati dall’uomo per controllare le acque. Sin dall’antichità, civiltà di tutto il mondo hanno sviluppato sistemi ingegnosi per regolare il flusso dei fiumi, accumulare riserve idriche e proteggere le comunità da inondazioni devastanti. Ma non si tratta solo di opere utilitarie: le grandi dighe hanno segnato il progresso tecnologico e ingegneristico, diventando simboli di innovazione e potenza. Questo articolo esplorerà alcune delle dighe storiche più importanti, analizzandone l’impatto sulla civiltà e le innovazioni che hanno introdotto.


    La funzione delle dighe: controllo, risorse e protezione

    Le dighe, in ogni epoca, sono state progettate per tre scopi principali:

    1. Controllo delle inondazioni: Molte civiltà antiche si svilupparono lungo i fiumi, soggetti a piene stagionali che potevano essere devastanti.
    2. Accumulo di risorse idriche: Fondamentale per l’agricoltura, l’irrigazione e l’approvvigionamento d’acqua durante i periodi di siccità.
    3. Produzione energetica: Con il tempo, le dighe hanno cominciato a produrre energia idroelettrica, trasformando l’acqua in una fonte di potere sostenibile.

    Le prime dighe della storia

    La diga di Sadd el-Kafara (Egitto, circa 2600 a.C.)

    Considerata la più antica diga conosciuta, costruita per prevenire inondazioni e accumulare acqua per scopi agricoli. Questa struttura, lunga 113 metri e alta circa 14 metri, fu realizzata con materiali come pietre e argilla. Sebbene sia crollata poco dopo la costruzione, testimonia l’ambizione ingegneristica dell’antico Egitto.

    Le dighe mesopotamiche

    Nella Mesopotamia, le popolazioni sfruttavano un elaborato sistema di canali e dighe per irrigare i campi lungo i fiumi Tigri ed Eufrate. L’efficienza di queste strutture consentì alla regione di prosperare per secoli.


    Le dighe medievali: innovazioni e crescita

    La diga di Proserpina (Spagna, I-II secolo d.C.)

    Costruita dai Romani nei pressi di Mérida, questa diga fu utilizzata per secoli per rifornire d’acqua la città. Realizzata in muratura con blocchi di pietra e malta, è un esempio della straordinaria longevità delle opere idrauliche romane.

    Le dighe della Cina imperiale

    Durante la dinastia Tang (618-907 d.C.), vennero costruite dighe in terra battuta e mattoni per controllare le acque del Fiume Giallo e prevenire le catastrofiche alluvioni.


    L’età moderna: grandi progetti e impatti globali

    La diga Hoover (Stati Uniti, 1931-1936)

    Uno dei simboli dell’ingegneria moderna, la diga Hoover, alta 221 metri, fu costruita sul fiume Colorado durante la Grande Depressione. Questa diga non solo generò energia idroelettrica per milioni di persone, ma creò il Lago Mead, il più grande bacino artificiale degli Stati Uniti.

    La diga delle Tre Gole (Cina, 1994-2012)

    Attualmente la più grande diga del mondo, questa struttura è lunga 2.335 metri e alta 185 metri. Ha trasformato il Fiume Azzurro in una fonte di energia idroelettrica e controllo delle inondazioni, ma ha anche sollevato preoccupazioni ecologiche e sociali.


    Il futuro delle dighe: sostenibilità e innovazione

    Con la crescente attenzione ai cambiamenti climatici, le dighe del futuro devono affrontare nuove sfide. L’integrazione con tecnologie ecologiche e la minimizzazione dell’impatto ambientale sono priorità assolute. Inoltre, molte dighe storiche richiedono manutenzione e aggiornamenti per garantirne la sicurezza e l’efficienza.


    FAQ

    1. Qual è la diga più antica del mondo?
    La diga di Sadd el-Kafara, costruita in Egitto intorno al 2600 a.C., è considerata la diga più antica conosciuta.

    2. Qual è la diga più grande del mondo?
    La diga delle Tre Gole in Cina è attualmente la più grande, con una capacità di generare circa 22.500 megawatt di energia idroelettrica.

    3. Quali sono i principali problemi legati alla costruzione delle dighe?
    Le principali criticità includono l’impatto ambientale, lo spostamento delle comunità locali e i costi elevati di costruzione e manutenzione.

    4. Le dighe sono sicure?
    Se ben progettate e mantenute, le dighe sono sicure. Tuttavia, eventi estremi come terremoti o mancanza di manutenzione possono causare cedimenti strutturali.


    Conclusione

    Le dighe hanno trasformato il rapporto dell’uomo con l’acqua, passando da semplici barriere a opere imponenti che modellano il paesaggio. Ogni grande diga racconta una storia di sfide, innovazione e ambizione, riflettendo il desiderio umano di controllare e sfruttare le risorse naturali per il progresso. Guardando al futuro, è fondamentale continuare a bilanciare sviluppo tecnologico e sostenibilità ambientale, garantendo che le grandi opere idrauliche restino un pilastro del progresso umano.

    faq domande frequenti opere metalliche

    FAQ

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    L’ampliamento del Porto di Genova, uno dei progetti infrastrutturali più rilevanti degli ultimi anni in Italia, è realizzato da Genova Maritime S.p.A. e coinvolge diverse opere strategiche, tra cui la costruzione della Nuova Diga Foranea.

    Questo progetto, coordinato da un consorzio guidato da Webuild, ha un valore complessivo di circa 928 milioni di euro e rappresenta un’impresa ingegneristica unica al mondo per la sua complessità e dimensioni.

    Ampliamento del Porto di Genova: Nuova Diga Foranea

    La Nuova Diga Foranea è progettata per essere costruita completamente in mare aperto, senza interrompere le attività portuali esistenti. La diga si estenderà per circa 6,2 chilometri e poggerà su fondali con profondità variabili fino a 50 metri, utilizzando tecnologie innovative e materiali sostenibili. L’infrastruttura sarà composta da circa 100 cassoni cellulari prefabbricati in cemento armato, ciascuno delle dimensioni di un edificio di dieci piani.

    Questa nuova diga permetterà l’accesso sicuro al porto per le navi portacontainer di nuova generazione, lunghe fino a 450 metri, raddoppiando la capacità attuale. Il progetto non solo potenzierà la capacità operativa del porto, ma contribuirà anche alla crescita economica della regione, con oltre 1.000 posti di lavoro creati durante la fase di costruzione.

    Ampliamento di Calata Bettolo

    Un’altra componente chiave dell’ampliamento del Porto di Genova è l’ampliamento di Calata Bettolo, un’operazione con un investimento complessivo di 307 milioni di euro, di cui 280 milioni da MSC e 27 milioni di fondi pubblici.

    Questo progetto prevede la realizzazione di una nuova rete di sottoservizi, vie di corsa per nuove gru, fondazioni per torri faro e reefers racks, e diverse pavimentazioni a seconda delle necessità operative. La Carlo Agnese è l’azienda incaricata di questi lavori, con un valore specifico di 10 milioni di euro.

    Impatto Economico e Strategico

    L’ampliamento del porto è parte di un più ampio programma di rilancio infrastrutturale supportato dal Fondo complementare al PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e dal Decreto Aiuti. Questa iniziativa mira a consolidare il ruolo di Genova nel corridoio transeuropeo Reno-Alpi, migliorando la competitività del sistema portuale italiano su scala globale.

    Materiali Impiegati e Mano d’Opera richiesta

    L’ampliamento del Porto di Genova, in particolare la costruzione della Nuova Diga Foranea, richiede l’uso di materiali innovativi e tecnologie avanzate per affrontare le sfide ingegneristiche del progetto.

    Materiali Impiegati

    Cemento Armato Prefabbricato: La Nuova Diga Foranea sarà composta da circa 100 cassoni cellulari prefabbricati in cemento armato. Questi cassoni, con dimensioni fino a 33 metri di altezza, 35 metri di larghezza e 67 metri di lunghezza, saranno posizionati su un basamento realizzato a 50 metri di profondità.

    Materiale Roccioso: Per il basamento della diga saranno utilizzate circa 7 milioni di tonnellate di materiale roccioso. Questo materiale è essenziale per fornire una base stabile e resistente su cui poggiare i cassoni prefabbricati.

    Tecnologie di Economia Circolare: Il progetto prevede l’uso di sistemi sostenibili per massimizzare l’economia circolare, inclusi il recupero, il riutilizzo e la trasformazione degli inerti. Queste pratiche sono in linea con gli obiettivi di sostenibilità del progetto e mirano a ridurre l’impatto ambientale.

    Mano d’Opera Richiesta

    La realizzazione della Nuova Diga Foranea e degli altri interventi di ampliamento del porto richiede un notevole impegno in termini di mano d’opera.

    Lavoratori Diretti e Terzi: Per la costruzione della diga saranno impiegati oltre 1.000 lavoratori, inclusi sia dipendenti diretti che personale di terzi. Questo numero significativo di lavoratori sottolinea l’importanza e la complessità del progetto.

    Specialisti in Ingegneria e Costruzione: Data la complessità ingegneristica del progetto, saranno coinvolti numerosi specialisti in vari campi dell’ingegneria civile e della costruzione. Questi professionisti saranno responsabili della progettazione, dell’implementazione delle tecniche di costruzione avanzate e della supervisione del cantiere.

    Operai Specializzati: Saranno necessari operai specializzati per l’installazione dei cassoni in cemento armato, la gestione delle macchine pesanti utilizzate per la movimentazione del materiale roccioso e per altre operazioni tecniche specifiche del progetto.

    Tecnici della Sostenibilità: Vista l’attenzione alla sostenibilità, saranno coinvolti tecnici specializzati nella gestione delle pratiche di economia circolare, per garantire che il progetto rispetti gli standard ambientali e di sostenibilità previsti.

    Considerazioni finali

    L’ampliamento del Porto di Genova è un progetto di grande rilevanza strategica, che migliorerà l’efficienza operativa del porto, creerà nuove opportunità di lavoro e rafforzerà la posizione di Genova come hub logistico internazionale. L’uso di materiali innovativi, tecnologie sostenibili e l’impiego di una vasta mano d’opera specializzata evidenziano l’approccio avanzato e la complessità di questo intervento infrastrutturale.

    Fonti:

    Webuild Group

    ANSA

    Ingenio Web

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