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Certificazione SOA: tutto quello che c’è da sapere

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    Certificazione SOA: tutto quello che c’è da sapere

    La certificazione SOA è uno degli strumenti fondamentali per le imprese edili che desiderano partecipare a gare d’appalto pubbliche in Italia. Si tratta di un attestato obbligatorio che certifica la capacità tecnica ed economica delle imprese di eseguire opere pubbliche con un valore superiore a 150.000 euro. In questo articolo, esamineremo dettagliatamente cos’è la certificazione SOA, quando è entrata in vigore, a cosa serve e come ottenerla, fornendo tutte le informazioni necessarie per le imprese interessate.

    Quando è entrata in vigore la certificazione SOA?

    La certificazione SOA è stata introdotta con il Decreto Legislativo n. 163/2006, conosciuto come Codice dei contratti pubblici, e la sua attuazione è stata perfezionata con il successivo Decreto del Presidente della Repubblica n. 207/2010. Tuttavia, è a partire dal 1 gennaio 2012 che la certificazione SOA è diventata ufficialmente obbligatoria per tutte le imprese che desiderano partecipare alle gare d’appalto per lavori pubblici di valore superiore a 150.000 euro. Questo sistema di qualificazione ha sostituito le vecchie modalità di iscrizione all’Albo Nazionale dei Costruttori (ANC), semplificando e uniformando i requisiti per partecipare ai lavori pubblici.

    A cosa serve la certificazione SOA?

    La certificazione SOA attesta che un’impresa possiede i requisiti di capacità economica e tecnica per poter realizzare opere pubbliche. In particolare, la certificazione ha il fine di:

    • Dimostrare la solidità economica dell’impresa, verificando fatturati e capitali sociali.
    • Accertare le capacità tecniche necessarie per eseguire determinati tipi di opere, grazie all’analisi di personale qualificato e attrezzature.
    • Garantire il rispetto delle norme vigenti in materia di sicurezza e ambiente, fattori essenziali nel settore edile.
    • Qualificare l’impresa per determinate categorie di lavori, permettendole di partecipare a gare d’appalto pubbliche con valore pari o superiore a 150.000 euro.

    Senza questa certificazione, un’impresa non può partecipare alle gare pubbliche, perdendo così importanti opportunità di business.

    Chi deve ottenere la certificazione SOA?

    La certificazione SOA è obbligatoria per tutte le imprese edili che intendono partecipare a gare d’appalto pubbliche in Italia per lavori di importo superiore a 150.000 euro. Questo vale sia per aziende che operano nel settore delle costruzioni civili e industriali sia per quelle specializzate in settori specifici come:

    • Impianti tecnologici;
    • Restauro di beni culturali;
    • Lavori stradali e infrastrutturali;
    • Lavori di urbanizzazione.

    Come ottenere la certificazione SOA

    Ottenere la certificazione SOA richiede una serie di passaggi ben definiti, tra cui la raccolta e la verifica della documentazione richiesta, la valutazione delle capacità tecniche ed economiche dell’azienda e la presentazione di una domanda a un organismo di attestazione SOA riconosciuto. Vediamo ora i passaggi nel dettaglio:

    1. Valutazione preliminare

    L’impresa che desidera ottenere la certificazione SOA deve innanzitutto condurre una valutazione interna per verificare se soddisfa i requisiti richiesti in termini di capacità economica, tecnica e organizzativa. È utile rivolgersi a consulenti specializzati in certificazioni per ottenere un quadro chiaro della situazione aziendale.

    2. Presentazione della documentazione

    Una volta verificata la fattibilità, l’impresa deve raccogliere e presentare la documentazione necessaria, che comprende:

    • Bilanci degli ultimi esercizi;
    • Elenco delle opere realizzate negli ultimi cinque anni, con relative certificazioni di buona esecuzione rilasciate dai committenti;
    • Dichiarazioni fiscali e contributive;
    • Documentazione che attesti la qualificazione del personale tecnico;
    • Certificazioni relative al sistema di gestione per la qualità (ad esempio la certificazione ISO 9001).

    3. Verifica da parte dell’organismo di attestazione SOA

    La documentazione presentata viene esaminata da un organismo di attestazione riconosciuto dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. L’ente verifica che l’impresa rispetti i requisiti stabiliti per la qualificazione alle categorie di lavori per cui si richiede la certificazione. Gli enti SOA svolgono anche sopralluoghi nelle sedi delle aziende per accertare la conformità alle norme di sicurezza e le capacità produttive dell’impresa.

    4. Rilascio della certificazione SOA

    Se tutte le verifiche vengono superate con esito positivo, l’organismo SOA rilascia la certificazione, valida per un periodo di cinque anni, con un controllo intermedio dopo il terzo anno per confermare la validità della stessa. La certificazione può essere rinnovata alla scadenza, previo nuovo processo di verifica.

    Categorie e classifiche di qualificazione SOA

    La certificazione SOA non è unica e generalizzata, ma viene rilasciata per specifiche categorie di opere e in base a classifiche che definiscono il valore economico massimo dei lavori per cui l’impresa è qualificata. Esistono diverse categorie di opere, tra cui:

    • OG1: Edifici civili e industriali;
    • OG2: Restauro e manutenzione di beni immobili;
    • OG3: Strade, autostrade, ponti, viadotti;
    • OS28: Impianti di riscaldamento e condizionamento;
    • OS6: Finiture di opere generali in materiali lignei, plastici, metallici.

    Ogni categoria di lavori è suddivisa in classifiche da I a VIII, che indicano il tetto massimo di valore economico dei lavori per cui l’impresa è abilitata.

    Vantaggi della certificazione SOA

    Ottenere la certificazione SOA non è solo un obbligo legale per accedere alle gare d’appalto pubbliche, ma offre anche una serie di vantaggi competitivi:

    • Maggiore credibilità sul mercato, poiché la certificazione attesta le capacità tecniche e finanziarie dell’impresa;
    • Accesso a maggiori opportunità di business, poiché molte gare d’appalto di valore significativo richiedono la certificazione SOA come prerequisito;
    • Sicurezza di conformità rispetto a tutte le normative in materia di sicurezza sul lavoro e gestione aziendale.

    La certificazione SOA è uno strumento essenziale per le imprese che desiderano operare nel settore delle opere pubbliche in Italia. Attraverso un rigoroso processo di valutazione, essa garantisce che le aziende abbiano le competenze tecniche ed economiche necessarie per partecipare a progetti di grande valore. Ottenere e mantenere la certificazione SOA permette alle imprese di accedere a una vasta gamma di opportunità di lavoro, rafforzando la loro posizione nel mercato.

    Se la tua azienda desidera partecipare alle gare pubbliche, è importante essere a conoscenza di tutti i requisiti richiesti per ottenere la certificazione SOA e prepararsi adeguatamente per superare le verifiche con successo.

    faq domande frequenti opere metalliche

    FAQ

    Domande frequenti? Scopri tutte le risposte ai quesiti tecnici più comuni! Approfondisci le informazioni essenziali sulle opere metalliche e migliora la tua comprensione con soluzioni pratiche e chiare. Non lasciarti sfuggire dettagli importanti!

    La direttiva UE “case green” stabilisce una serie di misure volte a migliorare la prestazione energetica degli edifici, con l’obiettivo di avanzare verso la decarbonizzazione del patrimonio edilizio europeo. Uno degli elementi chiave della direttiva, come previsto dall’articolo 22, è la creazione di banche dati nazionali interconnesse che raccolgano informazioni dettagliate sulla prestazione energetica di ogni singolo edificio.

    Banche dati Case Green, obblighi degli stati membri

    Tutti gli Stati facenti parte dell’Unione Europea dovranno istituire una o più banche dati nazionali, in grado di raccogliere e gestire informazioni precise sulle peculiari energetiche degli edifici. Queste banche dati dovranno includere informazioni provenienti da diverse fonti, come:

    • Certificazioni di prestazione energetica.
    • Ispezioni energetiche.
    • Passaporti di ristrutturazione.
    • Predisposizione all™intelligenza (smart readiness.)
    • Valutazione dei consumi energetici.

    Inoltre, i database potranno contenere dati sulle emissioni di gas serra associate ai materiali da costruzione e lungo l™intero ciclo di vita degli edifici.

    Trasparenza e accessibilità dei dati

    La direttiva impone che i dati raccolti siano aggregati e in forma anonima, rendendoli pubblici nel rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali.Gli attestati di prestazione energetica dovranno essere facilmente accessibili e gratuiti per proprietari, inquilini, amministratori di immobili e istituti finanziari.

    Per gli edifici in vendita o in affitto, gli Stati membri dovranno assicurare che i potenziali acquirenti o locatari possano consultare integralmente l™attestato di prestazione energetica, con il consenso del proprietario.

    Aggiornamento e gestione dati

    È fondamentale che i dati sulla prestazione energetica degli edifici siano costantemente aggiornati. Gli Stati membri devono garantire che le autorità locali possano accedere a questi dati per agevolare la pianificazione energetica a livello territoriale, inclusa la formulazione di piani di riscaldamento e raffrescamento. Le informazioni devono essere aggiornate e rese pubbliche almeno due volte l’anno, includendo dati su consumi ed emissioni di gas serra.

    Integrazione e interoperabilità dei database

    La direttiva prevede che le banche dati nazionali siano interoperabili e integrate con altri database amministrativi, come catasti e registri immobiliari. Questo permetterà di ottenere un quadro completo e aggiornato del patrimonio edilizio di ogni paese.

    Gli Stati membri sono inoltre obbligati a trasmettere annualmente i dati raccolti all’Osservatorio del parco immobiliare dell’UE. Entro il 30 giugno 2025, la Commissione Europea adotterà linee guida comuni per uniformare questi flussi informativi.

    Strumenti tecnologici e software avanzati

    Per navigare nel complesso quadro normativo della nuova direttiva EPBD e progettare edifici ad alte prestazioni energetiche, sarà necessario utilizzare software termotecnici innovativi e potenti. Questi strumenti devono garantire verifiche affidabili e aggiornamenti continui, assicurando che i professionisti del settore siano sempre in linea con le normative vigenti.

    In forza dal 28 marzo 2024, la direttiva “case green” richiede ai paesi membri di integrare diverse disposizioni nel proprio ordinamento nazionale e di implementarle attraverso politiche e misure concrete. La creazione di banche dati nazionali sulla prestazione energetica degli edifici rappresenta un passo cruciale verso la trasparenza e l’efficienza energetica, elementi fondamentali per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione stabiliti dall’Unione Europea.

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